sabato 24 agosto 2013

Orto: il compostaggio


Il ciclo della natura
In natura la sostanza organica morta, come foglie secche, feci, spoglie di animali e così via, viene decomposta da microrganismi, insetti e lombrichi presenti nel terreno, fino ad essere trasformata in acqua, anidride carbonica, sali minerali e humus. Con il compostaggio, l'essere umano  ha voluto ricreare questo processo in modo controllato, così da poter disporre di concime da utilizzare nella coltivazione delle piante. Io mi occupo di compostaggio da tempo ed ho iniziato a farlo per rendere “qualitativamente migliore” la spazzatura: nel mio comune non si fa la raccolta porta a porta, i bidoni della differenziata sono piuttosto lontani ed ognuno smaltisce in coscienza i suoi rifiuti. Facendo compostaggio da dieci anni, dapprima ho eliminato dal sacco della spazzatura gli ingombranti rifiuti organici ed ora riesco a fare una buona differenziata, portando nel luogo di raccolta solo carta, vetro, olii esausti e indifferenziata. Inoltre, avendo un orto dietro casa, dispongo del concime sufficiente per le mie piante. Ma anche se non avete un orto, una buona ragione per fare compostaggio potrebbe essere la coscienza civico-ambientalista in quanto, utilizzando una parte dei rifiuti organici per produrre compost, ne riduciamo quelle quantità che l'autorità preposta (il Comune) è costretta a gestire con difficoltà e ingenti costi. Tenete presente che alcuni Comuni evoluti, specialmente nel Nord Italia, appunto per evitare i disagi della gestione dei rifiuti organici (causa degli odori molesti tipici delle discariche), forniscono gratuitamente un composter e offrono uno sconto sulla tassa dei rifiuti, che di questi tempi non è poco. Informatevi presso il vostro Comune.

Compostaggio tramite composter
Il composter è un contenitore di forma cubica o piramidale, dotato di un coperchio in alto per il caricamento del materiale da compostare, e di uno sportello in basso per prelevare il compost maturo. Nelle pareti di questo contenitore sono presenti una serie di fessure o fori, utili per la circolazione dell’aria al suo interno. La base del composter è a diretto contatto con il terreno, in modo da facilitare la fuoriuscita dei liquidi e favorire l'azione di insetti e lombrichi nel processo di trasformazione in humus. I microrganismi necessari a questa trasformazione sono detti aerobi, cioè vivono solo in presenza di ossigeno. Se quest’ultimo viene a mancare, essi muoiono e lasciano il posto ad altri microrganismi detti anaerobi (vivono solo in assenza di ossigeno) che avviano una sorta di degradazione del materiale, ma producendo sostanze maleodoranti e tossiche per i vegetali. Per questo il composter è dotato dei fori laterali: essi permettono una buona ossigenazione della materia organica, evitando la formazione dei microrganismi anaerobi. I materiali da compostare non devono mai essere né troppo bagnati né troppo asciutti. A tal proposito bisogna saper miscelare sapientemente (ma non troppo, non vi spaventate) scarti freschi e scarti secchi. Gli scarti freschi, o verdi, sono: erba appena sfalciata, foglie verdi, residui di cibo, ecc..., mentre gli scarti secchi, o marroni, sono: foglie secche, paglia, trucioli di legno, carta e cartone. Alla base del composter va predisposto uno strato drenante fatto di materiale come ramaglie e potature sminuzzate, quindi possiamo iniziare a riempire il contenitore. Man mano che il composter andrà riempiendosi, il materiale messo per prima si trasformerà prima e, dopo circa sei mesi, sarà possibile prelevarlo dallo sportellino posto alla base per essere utilizzato. Il mio consiglio, però, è quello di farlo maturare ancora un paio di mesi fuori dal composter. Per facilitare la trasformazione sarebbe utile procedere saltuariamente ad un rivoltamento, usando il forcone.

Compostaggio sul balcone
Non so se questo è un mio brevetto o lo fa qualcun altro, però faccio compostaggio anche sul balcone. Utilizzo il balcone dove tengo i vasi con i fiori e gli odori per la cucina (basilico, prezzemolo, maggiorana, peperoncino, ecc...), che sovente si sporca di foglie, petali di fiori, rametti secchi. Utilizzo un semplice vaso, abbastanza grande, nel quale dispongo circa tre centimetri di terriccio sul fondo. Quando passo la ramazza per  raccogliere le foglie cadute o le altre parti organiche della pianta, le metto in questo vaso. Il sottovaso lo dispongo a mo' di coperchio, ma potreste anche lasciarlo al suo posto. Quando il vaso è pieno, copro il tutto con altri tre centimetri di terriccio, l'aspetto è quello di un normale vaso di terra, ma, sotto, la materia organica è in fermento. Lascio stare così per circa tre/quattro mesi, poi inizio ad innaffiare in modo da accelerare il processo di trasformazione della materia organica. Se non vi disgusta, potete mettere a questo punto uno o due lombrichi, che daranno una mano importante al raggiungimento del prodotto finale. Dopo altri tre mesi circa, avrete il vostro terriccio “fatto in casa”.

Cosa compostare
Non tutto il materiale organico che abbiamo a disposizione è compostabile e... non tutto il materiale che pensiamo sia organico lo è veramente, specie quando si tratta di carta (ad esempio quella plastificata non è adatta). Di seguito troverete una tabella che vi indirizzerà alla selezione dei vostri scarti e... buon compostaggio!


Morale della favola: facendo compostaggio farete del bene all'ambiente e avrete un ottimo concime per le vostre piante.


Clicca sull'immagine sotto per vedere cosa compostare: