giovedì 7 luglio 2011

La saponetta fatta in casa

Acquistare saponette è sicuramente più economico che acquistare sapone liquido. Oltre che risparmiare, si aiuta l’ambiente rinunciando al flacone in plastica con dosatore, che in ultimo finisce ad ingrassare il bidone dei rifiuti (tra l’altro proprio il flacone incide in modo importante sul prezzo del prodotto). L’unico inconveniente della saponetta, invece, è che alla fine della sua vita ci ritroviamo con dei piccoli rimasugli, difficilmente maneggiabili, che finiscono nel cestino o, peggio, nel water. Basta con lo spreco: le saponette possono essere riciclate, con grosso beneficio per il vostro portafogli e per l’ambiente.

Procedimento
Mettete da parte i rimasugli delle saponette, quando ne avrete un bel po’ si può procedere con le operazioni. Non preoccupatevi se sono di colori e profumi diversi, il risultato vi sorprenderà e vi assicuro che vi divertirete anche.
La prima operazione consiste nel ridurre le saponette in scaglie, potete usare una grattugia, il pelapatate o un semplice coltellino, quindi aggiungete un po’ d’acqua e fate riposare alcune ore o anche tutta la notte. Versate il composto in un pentolino di acciaio inox e procedete alla cottura a “bagno maria”, ossia mettendo il pentolino dentro un’altra pentola contenente acqua in ebollizione. Mescolate di tanto in tanto per evitare che il composto si bruci, la consistenza dovrà essere cremosa. Molti saponi commerciali non si sciolgono benissimo in fase di rilavorazione, ma tendono a restare grumosi e pastosi. Al composto possono essere aggiunti oli nutrienti o essenziali, coloranti naturali, latte e altri additivi a vostro piacimento, ma potete anche lasciare tutto così com’è. Se la consistenza vi soddisfa, togliete il sapone dal fuoco e lasciatelo raffreddare per qualche minuto, quindi versatelo negli stampini, preferibilmente in silicone, più resistenti al calore, ma potete usare anche le formine per i biscotti. Lasciate raffreddare all’aria o, se preferite, mettete il tutto in frigorifero per una notte (ma non metteteli dentro ancora caldi, mi raccomando). Il giorno successivo staccate le saponette dagli stampi e mettetele ad asciugare in un canovaccio di stoffa. Usate le saponette solo quando saranno completamente asciutte. I saponi rilavorati si possono usare subito senza bisogno di stagionatura.

Clean the world
Bene, ora avete le vostre saponette a buon mercato, che sono anche carine e profumatissime. Con il tempo imparerete a personalizzarle nelle forme, nei colori e nei profumi che preferite e diventerà un vero e proprio divertimento. Avete risparmiato e dato una mano all’ambiente. Ma vi dirò di più: c’è chi, con il riciclo delle saponette, aiuta le persone del terzo mondo a sopravvivere. “Clean the world” è un’associazione non profit statunitense che combatte la povertà e le malattie nel Terzo Mondo appunto con il riciclo delle saponette. Nel 2009 Shawn Seipler e Paul Till dalla Florida hanno avuto una grande idea: poiché un alto numero di clienti degli hotel utilizza solo una parte delle saponette messe a disposizione durante la loro permanenza, i due hanno pensato di rigenerarle, lavorandole nuovamente, per poi mandarle nei paesi poveri. L’organizzazione cerca così di ridurre lo spreco, limitando l’impatto ambientale e, allo stesso tempo, dando vita ad un progetto benefico senza precedenti. Queste saponette riciclate sono fondamentali per combattere la mancanza di igiene, principale causa di morte per infezioni alle vie respiratorie e per diarrea, specialmente nei bambini. La fondazione spedisce in questi paesi queste nuove saponette, accompagnate da materiale educativo ed informativo. L’associazione Clean the world ha anche una pagina Facebook ufficiale sulla quale sono presenti ulteriori dettagli e modi attraverso cui poter aderire e contribuire alla loro missione.

Morale della favola: riciclando rimasugli di saponette aiutate l’ambiente e il portafogli.